Translate

lunedì 16 novembre 2015

I ragazzi del Bataclan

I ragazzi sono germogli

di fiori colorati
Innalzano uno stelo
delicato nel mondo
Rimangono attaccati
inermi alla terra
sicuri d'un sostegno
madre d'ingorda vita
E' delicata la loro foglia
negli inverni e negli affanni
I ragazzi hanno grandi sogni
grandi amori, 
sempre fradici quei panni.
Seminano
e coltivano 
affetti e conoscenze
incoraggiano all'amicizia
inneggiano alla libertà
urlano per l'incanto d'esserci                   
qui, nell'avventura d'un altro giorno
costruendo ghiaia
immaginando 
steli più rigidi,
tronchi per creare e donare
con più semplicità.
Corrono
d'amore
a piedi scalzi
nel rumore d'ogni giorno.
I ragazzi 
ascoltano, creano 
intorno ad un fuoco adorno.

I ragazzi amano.
I ragazzi aiutano.
I ragazzi sorridono.
I ragazzi lavorano.
I ragazzi studiano.
I ragazzi saltano.
I ragazzi cantano.

I ragazzi adesso dormono
inermi
su uno stelo fragile
colmo di sogni
adagiati sul petto della mamma
che li ha donati al mondo
e li riaccoglie con più amore
per una vita sfiorata
per una carezza desiderata
sulla fronte stanca.
I ragazzi dormono
non si sveglieranno

E dicono d'averli visti:
ballano di nascosto
sotto la pioggia
con i piedi sporchi di fango
ed in mano un cocktail
di libertà.


giovedì 15 ottobre 2015



"Quando seguo l'ora che batte il passar del tempo
e vedo il luminoso giorno spento nella tetra notte,
quando scorgo la viola ormai priva di vita
e riccioli neri striati di bianco,
quando vedo privi di foglie gli alberi maestosi
che un dì protessero il gregge dal caldo
e l'erbe d'estate imprigionate in covoni
portate su carri irte di bianchi ed ispidi rovi,
allor, pensando alla tua bellezza, dubbio m'assale
che anche tu te ne andrai tra i resti del tempo,
perché grazie e bellezze si staccan dalla vita
e muoiono al rifiorir di altre primavere:
e nulla potrà salvarsi dalla lama del Tempo
se non un figlio che lo sfidi quand'ei ti falcerà."
William Shakespeare
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-109500?f=a:919>
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-109500?f=a:919>

martedì 13 ottobre 2015

Le ragazze sono come le mele sugli alberi

Le ragazze sono come le mele sugli alberi. Le migliori sono sulla cima dell'albero. Gli uomini non vogliono arrivare alle migliori, perché hanno paura di cadere e ferirsi. In cambio, prendono le mele marce che sono cadute a terra, e che, pur non essendo così buone, sono facili da raggiungere. Perciò le mele che stanno sulla cima dell'albero, pensano che qualcosa non vada in loro, mentre in realtà "Esse sono grandiose". Semplicemente devono essere pazienti e aspettare che l'uomo giusto arrivi, colui che sia cosi coraggioso da arrampicarsi fino alla cima dell'albero per esse. Non dobbiamo cadere per essere raggiunte, chi avrà bisogno di noi e ci ama farà di tutto per raggiungerci. La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata, ne dalla testa per essere superiore. Ma dal lato per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, e accanto al cuore per essere amata.

William Shakespeare

venerdì 9 ottobre 2015

Dedicato all'insostenibile pesantezza della noia


La beltà dell'apparire non regna nella superba esasperazione dell'arte estetica e dei modi, quanto invece nell'ironica semplicità del gioco. Cosa infatti sarebbe l'uomo senza strafalcioni e sollazzi? Un bimbo in gabbia, vestito in frac.

mercoledì 2 settembre 2015

Io vulesse truvà pace

"Io vulesse truvà pace;
ma na pace senza morte.
Una, mmieze'a tanta porte,
s'arapesse pè campà!
S'arapesse na matina,
na matin' 'e primavera,
e arrivasse fin' 'a sera
senza dì: "nzerràte llà!"
Senza sentere cchiù 'a ggente
ca te dice:"io faccio...,io dico",
senza sentere l'amico
ca te vene a cunziglià.
Senza senter' 'a famiglia
ca te dice: "Ma ch' 'e fatto?"
Senza scennere cchiù a patto
c' 'a cuscienza e 'a dignità.
Senza leggere 'o giurnale...
'a nutizia impressionante,
ch'è nu guaio pè tutte quante
e nun tiene che ce fà.
Senza sentere 'o duttore
ca te spiega a malatia...
'a ricett' in farmacia...
l'onorario ch' 'e 'a pavà.
Senza sentere stu core
ca te parla 'e Cuncettina,
Rita, Brigida, Nannina...
Chesta sì...Chell'ata no.
Pecchè, insomma, si vuò pace
e nun sentere cchiù niente,
'e 'a sperà ca sulamente
ven' 'a morte a te piglià?
Io vulesse truvà pace
ma na pace senza morte.
Una, mmiez' 'a tanta porte
s'arapesse pè campà!
S'arapesse na matina,
na matin' 'e primavera,
e arrivasse fin' 'a sera
senza dì: "nzerràte llà!"
Eduardo de Filippo

domenica 17 maggio 2015

Il tempo è nostro. Ad ognuno il suo.

Gli antichi, riflettendo sul tema, parlavano saggiamente di "Panta rei", "Tempus edax rerum", "Tempus fugit", Carpe diem", "Stat sua cuique dies", etc..


Ed il tempo in effetti scorre inesorabile, battendo i suoi tempi, spavaldo e dittatore, saccente con dedizione. 

Ed io... non riesco a stargli dietro.

Ho provato, più volte contestato, ma non mi riesce.














Adoro
Assaporar ne
L'essenza,
Godere
Di ogni istante,
Pensa:
Al gusto 
Di ogni Gior no
Sordo,
Colmo
Del rumore
Di un momento.
La vita la riscopro
Quando
Nel buio 
Del mio tempo
Penso
Che ho nutrito
Il mio digiuno
Persistente,
Di gioia 
Implacabile
Rapita.
Dal sogno 
Di osservare
Quel baleno,
Succhiandone
L'ardore
E il dono,
Di un profondo
Ed insostenibile
Pensiero,
Che sia quel tempo
Un mistero
Vero.
Così accantono la fragilità dell'essere, disarmata e innamorata dell'esistere.
Mi arrendo al miracolo del mondo, che nasce cresce e muore in un secondo.
Respiro il profumo d'infinito, colorato del mio debito d'amore,
che il passato, fuggente traditore, mi pare fermo e nitido cantore.
Confondo nel presente la galera, di un tempo che non sai se crea o spera,
esploro nell'immagine del dopo, un silenzio lento e corridore.

Vivete nella luce il vostro tempo
lui dona, toglie, rigenera e mai trema.
Sicuro d'ogni passo in questo mondo
cammina col tuo andare personale
sia esso lento o intrepido alla vita
colora nel tuo tempo e lascia andare.


giovedì 7 maggio 2015

Genere umano


La mia vita è costellata di rivoluzioni per l’anima 
Vivo d’immenso colore 
Riscopro nel torpore 
Il viscido echeggiare d’inverni copiosi di melma: 
nudi sguardi straziati dal suono della tua voce. 
Non il nostro 
Ma l’amor di suo 
Puntellò il cielo di stelle 
I miei occhi di velata luce 
e la tua anima di corazzate mura 
Invalicabili i tempi 
Che oscurarono giornate 
Muti i grilli occultarono la notte 
E stretti nel purgatorio 
Rimaniamo 
sol distanti 
Felici.

"Ciò Dimmelo"

sabato 21 febbraio 2015

Bianco & nero











Esistono.
Li amiamo incondizionatamente
Sinceramente
Spontaneamente.
Come fratelli più piccoli, 
son rinati da noi
Hanno casa nella nostra diversità
Si son nutriti della nostra essenza
Come avidi ingordi mai sazi,
Son germogliati dalla nostra guancia
Come figli
Li accogliamo,
sempre
Dopo uno sbaglio.
Esistono.

Donne e uomini
Che non ci amano.
Ed il fiume del nostro amore,
scorre
Più impetuoso
Senza condizione.
Sono il nostro errore
La nostra ingenuità
Siamo il loro nido
Di fraternità.

-Ciò Dimmelo-

lunedì 16 febbraio 2015

Felice sei, merlo che voli
ove il cor ti conduce,
nel bosco dove scegli 
l'albero che ti piace...

Dietmar Von Eist

lunedì 26 gennaio 2015

OMNIA VINCIT AMOR et nos cedamus amori!

Abbiamo bisogno di pace e finchè ciascuno penserà alla sua non potremo mai dirci umani. 
Gli umani sono uniti, nascono dalla stessa radice, vivono insieme e muoiono insieme. 
Non separateci, amiamoci e preghiamo, perchè da cristiana trovo spaventoso tutto il dolore urlato dal mondo, e la sordità di politici e popolo preoccupati soltanto del loro fondo. 
Preghiamo per la pace, per l'amore, la salvezza, la speranza e la gioia del vivere, che molti disprezzano e mortificano. 
Il Signore non tace, ed io non temo. 
Sono Cristiana ed Amo.


Così non comprendo perchè gli estremisti possano permettersi d'urlare odio al mondo ed i cristiani stiano ad ascoltare, muti e silenziosi, nella preghiera di giorni che affidano soltanto a Dio. 

Timidi, come bimbi vittime di bullismo, tacciono l'amore come fosse un bene da custodire gelosamente e segretamente. Testa bassa, incredulità, vittimismo.
Non siamo noi le vittime. I terroristi lo sono. Noi siamo la Forza da urlare e non tacere, l'Amore da promulgare e non rinchiudere, la Speranza da seminare come grano nei cuori di chi è rapito dall'inquietudine, dalla solitudine, dall'odio, da Satana.
Il Diavolo esiste e va innanzitutto riconosciuto. Ed io non posso tacere, perchè amare Dio non è vergogna, ma amore ed io non temo di riconoscere e proteggere.
Proteggere l'anima di chi è arma e non mano, proteggere l'anima di chi "non sa quel che fa", di chi è freddo ed ha bisogno d'esser liberato. 
Che se uccidere la madre, il fratello fosse lo scopo della vita, non saremmo stati messi al mondo e loro han da capirlo che il perdono riscalda più dell'orgoglioso risentimento.
Amiamoci. Urliamo all'odio l'amore. Perchè loro possono e noi cristiani no? Rispettiamoci, ma nell'amore. E' giusto non tacere, perchè essere cristiani non è una vergogna. 
Esplodete insieme a me  d'amore per la vita, nella vita. Terrena.



martedì 13 gennaio 2015

Sonetto 35

"Non essere piú preso da pena per quello che hai fatto:
Hanno spine le rose, e fango, l'argentea sorgente:
Le nuvole e le eclissi intorbidano luna e sole,
Il cancro ripugnante vive nel bocciuolo piú tenero.
È umano commettere errori, ne commetto uno io stesso
Quando mi provo a discolparti facendo paragoni,
Corrompendo me stesso per porgere unguento al tuo male,
Scusando i tuoi peccati piú di quanto non converrebbe;
Poiché un senso vado trovando ai tuoi falli sensuali,
- Diventa tuo avvocato chi dovrebbe invece accusarti, -
Intento in piena regola una causa contro di me:
Tale guerra civile tra il mio amore e la mia rabbia infuria,
Che non posso non diventare complice necessario
Di quel dolce ladrone che acerbamente mi depreda."

sabato 3 gennaio 2015

Sempre


Se muta foss’io
Il sole parlerebbe per me
E brucerebbe i sogni
Le passioni
Ogni corrente che allontanarmi vuol da te.

Non c’è fiume in un pozzo di parole
Che codarde fingono
Non te anelare

Canta
Io ti seguirò.



-Il vapore non appanna gli occhi-
Da molto, ormai,
non sogno più di te.
E' una liberazione.

L'ultima notte
camminammo, vicini.
Parlavi dei tuoi giorni
non sottacevi la tua essenza.
Tra quei sassi ben incastonati
dove amavamo stare,
così passeggiavamo
senza più recriminare.
Un venticello fresco
un sorriso moltiplicato
la serenità di un saluto donato.
Da quella notte, ormai,
non sogno più di te.

Vi ho predonato.
"Batte la luna soavemente,
di là dai vetri,
sul mio vaso di primule:
senza vederla la penso
come una grande primula anch'essa, 
stupita,
sola,
nel prato azzurro del cielo."
-Antonia Pozzi-