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domenica 14 dicembre 2014

Per essere albero

"Per essere albero
devi imparare, almeno una volta,
a essere ombra.
Per essere albero
devi avere la vita che ti scorre dentro,
confonderti tra i colori di mondi che vivono altrove,
Per essere albero
devi saper essere foglia e radice
sfidare il vento, nasconderti dentro la terra.
Saper crescere attorno ai cerchi concentrici della memoria,
come il segno di tempi che si rincorrono lungo la vita.
Per essere albero,
per essere davvero albero,
devi saperti protendere al cielo,
saper parlare da solo alla luna,
saperti guardare nel riflesso di un fiordo,
seguire lo scorrere della vita a fianco del fiume.
Come una sequenza ininterrotta di storie da raccontare"


Guatan Tavara

CANZONCINA DI MANOLA

Ho lasciato cader nel torrente
dal seno un garofano rosso.
Raccoglierlo, ahimè, piú non posso:
ché mi sfugge nell'onda sfuggente.

Perché mai, mio bel fiore amaranto,
ti ho lasciato cader nel ruscello?
A innaffiarti, garofano bello,
non avevo, negli occhi, il mio pianto?

THÉOPHILE GAUTIER
(1811 -1872)

giovedì 27 novembre 2014

"Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi
amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
  balenando in burrasca."

Vincenzo Cardarelli

martedì 25 novembre 2014

Ancella dell’anima

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

La mia anima
in gabbia
piange lacrime di sale...
Sogna d correre
immagina il mare.
Senza cronometro
lontana dal tempo,
triste s’ascolta
canta l’evento.
Ecco che arriva
l’attesa passò
or non più una lacrima lei regalò:
le sbarre si sciolsero
d’un lampo Su!
Lei spiccò il volo
ed io non la vidi più.

-Ciò Dimmelo-

sabato 22 novembre 2014

Scegliamo chi essere o siamo già "chi"?

E' interessante la questione aperta questo pomeriggio e nata, diciamo così, "per caso".
Noi scegliamo d'essere in un determinato modo o siamo già?
Possiamo scegliere che maglione indossare, che lavoro puntare a fare, ma non siamo già amanti, rispettivamente, d'un colore o di un'ambizione?
Noi scegliamo di non essere cattivi, d'essere orgogliosi, ma siamo già buoni o sinceramente spontanei?
Il problema è tutto li: siamo già o scegliamo d'essere in un determinato modo piuttosto che in altro?
Ritengo noi siamo già qualcuno, materia da plasmare, migliorare, limare. Questa materia irradia le nostre scelte, in questo modo possiamo mostrarci, annunciarci, esprimerci per quel che siamo. Noi siamo. Non scegliamo chi essere.
Quand'ero piccolina, la mattina alzandomi dal letto credevo d'esser tanto potente da poter decidere di che umore vivere la giornata, e lo decidevo veramente!! seduta nel letto mi dicevo: oggi sarò, sarò, sarò... FELICE!! altre volte un po' giù.. e funzionava davvero! Altre volte volevo essere gioiosa ma non mi riusciva.. così me lo imponevo e fuori si rideva, dentro mica tanto.
Così, al di là dei sogni d'una bambina, noi possiamo scegliere. Ci mancherebbe!! Il libero arbitrio è molto importante e troppo comodo sarebbe adagiarsi sugli allori del proprio ego sostenendo d'essere  in un determinato modo e non poter farci niente.
Ma, noi siamo.
Non scegliamo chi essere.
Così come un pino nasce pino ed un pioppo nasce pioppo, noi siamo.
Possiamo migliorarci, limitarci, estremizzarci (lasciatemelo passare), scegliere come governarci.
Ma siamo.
Ed esserne consapevoli, non è soltanto conquista di grande serenità e fonte d'energia, grazia, coerenza e forza... esserne consapevoli è solo l'inizio d'una vita che crea e dalla radice si rigenera.

(Se riscontrate qualche errore calligrafico, scusatemi, ma ho riflettuto e digitato in 10 minuti, che se non faccio così non posso mai scrivere stupidaggini in questo blog!)

martedì 11 novembre 2014

Giochi tutti i giorni con la luce dell'universo.
Esile visitatrice, tu giungi nel fiore e nell'acqua.
Sei più di questa testolina bianca che stringo
come grappolo tra le mie mani ogni giorno.
Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.
(...)


P. Neruda

domenica 9 novembre 2014

Fernando Pessoa

Dietro quella finestra
la cui tenda non muta
situo la vista di lei
che l'anima studia in sé stessa
nel desiderio che la rivela.

Non ho difetto d'amore.
Chi m'ami non manca.
Ma altro sapore avrebbe,
se ciò accadesse all'interno
di quella alta finestra.

Perché? Se sapessi, avrei
tutto che avere desidero.
Amai un tempo la Regina,
e c'è sempre nella mia anima
un trono da occupare.

Ogni volta che posso sognare,
ogni volta che non vedo, situo
il trono in quel luogo;
oltre la tenda il focolare,
oltre la finestra il sogno.

Così, passando, intreccio
l'artificio della strada
e un poco di me m'oblio.
Poi più nulla chiedo alla vita,
tranne d'esserne il vicino.da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-13929>

mercoledì 5 novembre 2014

Canto d'andare


Ascolta l'andare, lento del vento
trascina sospiri d'eterno cambiare
s'accende di luci, brilla sul mare
soffio di vita: ti sfioro, ti sento.

lunedì 3 novembre 2014

Voce dal passato

Dicono che studiare quelle che loro chiamano "lingue morte" come il latino e il greco non serva a niente... Beh gli conviene. Per usare un'argomentazione a caso vorrei dire che il termine "Municipio" deriva da "munia capio" ossia: "mi assumo degli obblighi, dei doveri"... mica dei diritti. Fine.

sabato 1 novembre 2014

Ragazza dalle guance di pesca

O ragazza dalle guance di pesca,
O ragazza dalle guance d’aurora,
Io spero che a narrarti riesca
La mia vita all’età che tu hai ora.
Coprifuoco: la truppa tedesca
La città dominava. Siam pronti.
Chi non vuole chinare la testa
Con noi prenda la strada dei monti.

Silenziosi sugli aghi di pino,
Su spinosi ricci di castagna,
Una squadra nel buio mattino
Discendeva l’oscura montagna.
La speranza era nostra compagna
Ad assaltar caposaldi nemici
Conquistandoci l’armi in battaglia
Scalzi e laceri eppure felici.

Avevamo vent’anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l’altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent’anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l’amore.

Non è detto che fossimo santi,
L’eroismo non è sovrumano,
Corri, abbassati, dài, balza avanti,
Ogni passo che fai non è vano.
Vedevamo a portata di mano,
Dietro il tronco, il cespuglio, il canneto,
L’avvenire d’un mondo più umano
E più giusto, più libero e lieto.

Avevamo vent’anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l’altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent’anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l’amore.

Ormai tutti han famiglia, hanno figli,
Che non sanno la storia di ieri.
lo son solo e passeggio tra i tigli
Con te, cara, che allora non c’eri.
E vorrei che quei nostri pensieri,
Quelle nostre speranze d’allora,
Rivivessero in quel che tu speri,
O ragazza color dell’aurora.

Avevamo vent’anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l’altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent’anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l’amore.


Italo Calvino
 

lunedì 27 ottobre 2014

Amicizia

Noi non ci conosciamo. Penso ai giorni
che, perduti nel tempo, c'incontrammo,
alla nostra incresciosa intimità.
Ci siamo sempre lasciati
senza salutarci,
con pentimenti e scuse da lontano.
Ci siam riaspettati al passo,
bestie caute,
cacciatori affinati,
a sostenere faticosamente
la nostra parte di estranei.
Ritrosie disperanti,
pause vertiginose e insormontabili,
dicevan, nelle nostre confidenze,
il contatto evitato e il vano incanto.
Qualcosa ci è sempre rimasto,
amaro vanto,

non ceduto ai nostri abbandoni,
qualcosa ci è sempre mancato.


Vincenzo Cardarelli

Senza nessuna ragione qualcosa si rompe in me

Senza nessuna ragione qualcosa si rompe in me
e mi chiude la gola
Senza nessuna ragione sobbalzo ad un tratto
lasciando a mezzo lo scritto
senza nessuna ragione nella hall di un albergo
sogno in piedi
senza nessuna ragione l'albero sul marciapiede
mi batte in fronte

senza nessuna ragione un lupo urla alla luna
iroso infelice affamato
senza nessuna ragione le stelle scendono a dondolarsi
sull'altalena del giardino
senza nessuna ragione vedo come sarò nella tomba
senza nessuna ragione nebbia e sole nella mia testa
senza nessuna ragione mi attacco al giorno che inizia
come se non dovesse finire mai più
e ogni volta sei tu
che sali dalle acque.


giovedì 23 ottobre 2014

Più felice sono quando più lontana

"Più felice sono quando più lontana
porto la mia anima dalla sua dimora d'argilla,
in una notte di vento quando la luna brilla
e l'occhio vaga attraverso mondi di luce

Quando mi annullo e niente mi è accanto
né terra, né mare, né cieli tersi
e sono tutta spirito, ampiamente errando
attraverso infinite immensità. "

Emily Brontë

L'oca

Penso e ripenso: « Che mai pensa l'oca
gracidante alla riva del canale?
Pare felice! Al vespero invernale
protende il collo, giubilando roca.

Salta starnazza si rituffa gioca:
né certo sogna d'essere mortale
né certo sogna il prossimo Natale
né l'armi corruscanti della cuoca ».

O pàpera, mia candida sorella,
tu insegni che la Morte non esiste:
solo si muore da che s'è pensato.

Ma tu non pensi. La tua sorte è bella!
Ché l'esser cucinato non è triste,
triste è il pensare d'esser cucinato.


Guido Gozzano

Dai il meglio di te

L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON IMPORTA, FA' IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA' IL BENE
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Da' al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE


Madre Teresa di Calcutta

Felicità

La giovinezza cupida di pesi
porge spontanea al carico le spalle
Non regge. Piange di malinconia.
Vagabondaggio, evasione, poesia,
cari prodigi su tardi! Sul tardi
l'aria si affina ed i passi si fanno
leggeri.
Oggi è il meglio di ieri,
se non è ancora la felicità.
Assumeremo un giorno la bontà
del suo volto, vedremo alcuno sciogliere
come un fumo il suo inutile dolore.

-Umberto Saba-

Fraternità

"Io non vorrei
udire mai
piangere
nessuno,
perchè ogni dolore
mi fa male
al cuore,
aperto
per consolare
ogni fratello
triste.
Io vorrei
su tutte le bocche
scorgere il sorriso,
in tutte le pupille
la sincerità,
sentire in tutti i cuori
la speranza,
in ogni mano la fraternità.
Io vorrei avere
ogni fratello amico,
compagno
nella gioia e nel dolore,
e amare
con lo stesso cuore
la vita,
dura,
eppure così bella."


G. Colli
"Povero piccolo Cuore!
Ti hanno dimenticato?
Non farci caso! Non farci caso!
Orgoglioso piccolo Cuore!
Ti hanno abbandonato?
Sii disinvolto! Sii disinvolto!

Fragile piccolo Cuore!
Io non ti spezzerò -
Ti fiderai di me? Ti fiderai di me?
Allegro piccolo Cuore -
Al pari di un mattino glorioso
Vento e Sole - ti adorneranno!"

-Emily Dickinson-
-Mi fu dato dagli Dei
Quando ero una Ragazzina -
"Ci danno la maggior parte dei regali
si sa
Quando siamo nuovi
e piccoli.
Lo tenevo in Mano
Non lo posavo mai
Non osavo mangiare 
o dormire
Per paura che se ne andasse
Sentivo parole come "Ricco"
Mentre di fretta correvo a scuola
Da labbra agli Angoli delle Vie
E tenevo a bada un sorriso.
Ricco! Ero Io
ad essere ricca
A ghermire il nome dell'Oro
E a possedere l'Oro
in solide Barre
La Diversità
mi rendeva spavalda."


Emily Dickinson


domenica 19 ottobre 2014

Portami il girasole

Portami il girasole ch’io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l’ansietà del suo volto giallino.

Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
é dunque la ventura delle venture.

Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.

Eugenio Montale

lunedì 13 ottobre 2014

Le persone pesanti

A volte alle persone pesanti bisognerebbe farglielo notare d'essere pesanti, che poi magari non lo sanno perchè nessuno gliel'ha mai detto d'essere pesanti, che se fossero pesanti soltanto sulla bilancia sarebbe un conto, magari leggerissime da sopportare, direi "insopportabili" proprio perchè non c'è bisogno di sopportarle, ma sono pesanti: nell'atteggiamento, nell'anima, pesanti proprio dentro, nella lingua, nella loro fantomatica perfezione e completezza, sono pesanti. No, loro non sanno d'essere pesanti... bisognerebbe dirglielo, farglielo sapere, dirgli: "Sei pesante!!" 
Però noi alla fine lo sappiamo...che la maggior parte delle volte sono pesanti da una parte, e totalmente leggeri dall'altra... nel senso che secondo me, alle persone tanto pesanti, manca qualcosa, hanno un vuoto incolmabile, un dolore che, forse, soltanto supportandole possiamo alleggerire.

venerdì 10 ottobre 2014

L'ammore che d'è?

Scusate, sapite l’ammore che d’è?

L’ammor’è na cosa
c’addora di rosa
ca rosa nun è.
nduvina che d’è?

È rosa? E scusate, sapite pec chè?

È rosa ‘o culore
che serve p’ ‘ammore.
L’ammore nun c’è
si rosa nun è.

L’addore che c’entra si rosa nun è?
Pec ché dinto Maggio,
se piglia curag gio.
Sen tenno l’addore
te nasce l’ammore.

A mMggio sul tanto? E sapite pec chè?
È Maggio pe’ n’anno
pe’ chille ch’ ‘o sanno.
Pe’ chi nun vo’ bene
stu mese nun vene.

E senza l’addore l’ammore nun c’è?

Nun c’è. 
Pec ché l’ammore
è forte dolore,
ca pare ‘na cosa
c’addora di rosa.


 

mercoledì 8 ottobre 2014

L’amore del diverso

Gli opposti non si attraggono,
non si capiscono.
È l’amore,
non per la mancanza
esagerato amore.
È l’amore,
non per dolore
pazzo amore
Non alimentato dalla ragione
o sol pasciuto dalle parole è l’amore.
Nell’attesa e nel bisogno
Amore
Io ho sempre scelto di vivere.
                              Per amore.

martedì 7 ottobre 2014

Amore

Ti sfiora il viso come fosse seta
esplora le tue dita come sabbia fine tra le mani nude
di un pianto mai saziato..
E' un inizio, è la fine, è il sole
che vuol sorgere la notte
mentre la luna fa da padrona ai sogni
che sembrano terribilmente distanti
da ogni verità..
Segreta e tàcita l'illusione
di un bacio rubato al vento
quando ancor le nuvole sapevano danzare..
Par d'ali rivestito
il ricordo di noi
che mai siamo riusciti a germogliare
nell'arido inferno di parole mai dette
e sospiri innegabili..
E' un cinguettìo d'onde mai andate a dormire...
è la corrente che ci separa e ci lascia da soli..
là, dove i miei occhi incontrano i tuoi,
dove il profumo non varia colore,
dove quel sogno sa ancora sperare..,
dove le labbra chiedono ancora
e dove le stelle non dormono più..
S'alza il pensare e quel cuore
soavemente
ama...

Amore.



Felicità

« C'è un'ape che se posa
su di un botton di rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa. »

Trilussa

E dopo

I labirinti
che crea il tempo,
svaniscono.
(Resta solo
il deserto)

Il cuore
fonte del desiderio,
svanisce.
(Resta solo
il deserto)
L'illusione dell'alba
e i baci,
svaniscono.
Resta solo
il deserto.
Un ondulato
deserto.

- Federico Garcia Lorca
Se tu non parli
riempirò il mio cuore del tuo silenzio
e lo sopporterò.
Resterò qui fermo ad aspettare
come la notte
nella sua veglia stellata
con il capo chino a terra
paziente.

Ma arriverà il mattino
le ombre della notte svaniranno
e la tua voce
in rivoli dorati inonderà il cielo.
Allora le tue parole
nel canto
prenderanno ali
da tutti i miei nidi di uccelli
e le tue melodie
spunteranno come fiori
su tutti gli alberi della mia foresta.

Rabindranath Tagore

Confusione

Il mio cuore
è il tuo cuore?
Chi mi riflette pensieri?
Chi mi presta
questa passione
senza radici?
Perchè il mio abito cambia
colore?
Ogni cosa è crocevia!
Perchè vedi nella melma
tante stelle?
Fratello, sei tu
o sono io?
E queste mani così fredde
sono di quello?

Mi vedo nei tramonti,
e un formicaio di gente
mi cammina nel cuore.

Federico Garcìa Lorca

"Donna, non sei soltanto l'opera di Dio"

Donna, non sei soltanto l' opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.
I poeti ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immoralità.
Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d' estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.
Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna,
e per metà sei sogno.


Rabindranath Tagore
"Se per un istante Dio si dimenticherà che
sono una marionetta di stoffa e
mi regalerà un poco di vita, probabilmente non
direi tutto quello che penso,
ma in definitiva penserei tutto quello che dico.
Darei valore alle cose, non per quello che valgono,
ma per quello che significano.
Dormirei poco, sognerei di più,
capisco che per ogni minuto che chiudiamo gli
occhi, perdiamo sessanta secondi di luce.
Andrei avanti quando gli altri si fermano,
starei sveglio quando gli altri dormono,
ascolterei quando gli altri parlano e
come gusterei un buon gelato al cioccolato!!
Se Dio mi regalasse un poco di vita,
vestirei semplicemente,
mi sdraierei al sole lasciando scoperto non solamente
il mio corpo ma anche la mia anima.
Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei
il mio odio sul ghiaccio e
aspetterei che si sciogliesse al sole.
Dipingerei con un sogno di Van Gogh
sopra le stelle un poema di Benedetti
e una canzone di Serrat sarebbe la serenata
che offrirei alla luna.
Innaffierei con le mie lacrime le rose,
per sentire il dolore delle loro spine
e il carnoso bacio dei loro petali...
Dio mio, se io avessi un poco di vita...
Non lascerei passare un solo giorno
senza dire alle persone che amo,
che le amo.Convincerei tutti gli uomini e le donne
che sono i miei favoriti e
vivrei innamorato dell'amore.
Agli uomini proverei
quanto sbagliano al pensare
che smettono di innamorarsi
quando invecchiano, senza sapere
che invecchiano quando smettono di innamorarsi.
A un bambino gli darei le ali,
ma lascerei che imparasse a volare da solo.
Agli anziani insegnerei
che la morte non arriva con la vecchiaia
ma con la dimenticanza.
Tante cose ho imparato da voi, gli Uomini!
Ho imparato che tutto il mondo ama vivere
sulla cima della montagna,
senza sapere che la vera felicità
sta nel risalire la scarpata.
Ho imparato che
quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno,
per la prima volta, il dito di suo padre,
lo tiene stretto per sempre.
Ho imparato che un uomo
ha il diritto di guardarne un altro
dall'alto al basso solamente
quando deve aiutarlo ad alzarsi.
Sono tante le cose
che ho potuto imparare da voi,
ma realmente,
non mi serviranno a molto,
perché quando mi metteranno
dentro quella valigia,
infelicemente starò morendo."
-La marionetta- (può essere considerata il testamento
spirituale dello scrittore colombiano)
Una poesia che oggi non può mancare

-Gabriel Garcìa Marquez-
"Era ancora troppo giovane
per sapere che la memoria del cuore
elimina i brutti ricordi
e magnifica quelli belli,
e che grazie a tale artificio
riusciamo a tollerare il passato."


-Gabriel Garcìa Marquez-

Per noi

L'amore
non è paradiso terrestre,
a noi
l'amore
annunzia ronzando
che di nuovo
è stato messo in marcia
il motore
raffreddato del cuore. 


-Vladimir Vladimirovic Majakovskij-

"Er Carattere"

Un Rospo uscì dar fosso
e se la prese cor Camaleonte:
- Tu - ciai le tinte sempre pronte:
quanti colori che t'ho visto addosso!
L'hai ripassati tutti! Er bianco, er nero,
er giallo, er verde, er rosso...
Ma che diavolo ciai drent'ar pensiero?
Pari l'arcobbaleno! Nun c'è giorno
che nun cambi d'idea,
e dài la tintarella a la livrea
adatta a le cose che ciai intorno.
Io, invece, èccheme qua! So' sempre griggio
perchè so' nato e vivo in mezzo ar fango,
ma nun perdo er prestiggio.
Forse farò ribrezzo,
ma so' tutto d'un pezzo e ce rimango!
- Ognuno crede a le raggioni sue:
- disse er Camaleonte - come fai?
Io cambio sempre e tu nun cambi mai:
credo che se sbajamo tutt'e due.


-Trilussa-

Mi hai fatto senza fine

"Mi hai fatto senza fine
questa è la tua volontà.
Questo fragile vaso
continuamente tu vuoti
continuamente lo riempi
di vita sempre nuova.

Questo piccolo flauto di canna
hai portato per valli e colline
attraverso esso hai soffiato
melodie eternamente nuove.
Quando mi sfiorano le tue mani immortali
questo piccolo cuore si perde
in una gioia senza confini
e canta melodie ineffabili.
Su queste piccole mani
scendono i tuoi doni infiniti.
Passano le età, e tu continui a versare,
e ancora c'è spazio da riempire. "

-Tagore-

Alicante

" Un'arancia sul tavolo
Il tuo vestito sul tappeto
E nel mio letto, tu
Dolce dono del presente
Frescura della notte
Calore della mia vita."


- Jacques Prévert -
"Non mettermi accanto a chi si lamenta
senza mai alzare lo sguardo,
a chi non sa dire grazie,
a chi non sa accorgersi più di un tramonto.
Chiudo gli occhi,
mi scosto un passo.
Sono altro.
Sono altrove."


-Alda Merini-

Padre, se anche tu non fossi il mio

"Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo
per te stesso egualmente t'amerei.
Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno
che la prima viola sull'opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
E subito la scala tolta in spalla
di casa uscisti e l'appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.

E di quell'altra volta mi ricordo
che la sorella mia piccola ancora,
per la casa inseguivi minacciando
(la caparbia avea fatto non so che).
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura ti mancava il cuore:
ché avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia e, tutta spaventata
tu vacillante l'attiravi al petto,
e con carezze dentro le tue braccia
l’avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo che era il tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio
Padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t’amerei."

-Camillo Sbarbaro-
"O rabido ventare di scirocco
che l'arsiccio terreno gialloverde
bruci;
e su nel cielo pieno
di smorte luci
trapassa qualche biocco
di nuvola, e si perde.
Ore perplesse, brividi
d'una vita che fugge
come acqua tra le dita;
inafferrati eventi,
luci - ombre, commoviventi
delle cose malferme della terra;
oh alide ali dell'aria
ora son io
l'agave che s'abbarbica al crepaccio
dello scoglio
e sfugge al mare da le braccia d'alghe
che spalanca ampie gole e abbranca rocce;
e nel fermento
d'ogni essenza, coi miei racchiusi bocci
che non sanno più esplodere oggi sento
la mia immobilità come un tormento."


- Eugenio Montale -
"Albero, amico mio,
la musica degli uccellini
non ti pesa
e il vento ti sfoglia
con dita che non si vedono.
albero, sei come me,
ascolti la voce del silenzio,
agiti le foglie
come mani che tremano
nel vento.
Albero, amico mio,
tu guardi il cielo
come io lo guardo
e il sole danza tra i rami,
gioia degli uccellini."


-Minou Drouet-

I due orfani.


I
Fratello, ti do noia ora, se parlo?»
«Parla: non posso prender sonno». «Io sento
rodere, appena...» «Sarà forse un tarlo...»

«Fratello, l'hai sentito ora un lamento
lungo, nel buio?» «Sarà forse un cane...»
«C'è gente all'uscio...» «Sarà forse il vento...»
«Odo due voci piane piane piane...»
«Forse è la pioggia che vien giù bel bello».
«Senti quei tocchi?» «Sono le campane».
«Suonano a morto? suonano a martello?»
«Forse...» «Ho paura...» «Anch'io». «Credo che tuoni:
come faremo?» «Non lo so, fratello:
stammi vicino: stiamo in pace: buoni».
II
«Io parlo ancora, se tu sei contento.
Ricordi, quando per la serratura
veniva lume?» «Ed ora il lume è spento».
«Anche a que' tempi noi s'aveva paura:
sì, ma non tanta». «Or nulla ci conforta,
e siamo soli nella notte oscura».
«Essa era là, di là di quella porta;
e se n'udiva un mormorìo fugace,
di quando in quando». «Ed or la mamma è morta».
«Ricordi? Allora non si stava in pace
tanto, tra noi...» «Noi siamo ora più buoni...»
«ora che non c'è più chi si compiace
di noi...» «che non c'è più chi ci perdoni».

Giovanni Pascoli

L'ape e il fiore

"Il fiore disse all'ape affaccendata:
-sei davvero sfacciata!
Il nettare mi rubi e te ne vai
E un dono, in cambio, non mi lasci mai-.
Disse L'ape sincera:
-sono operaia di primavera
E tutto il giorno faccio miele e cera.
Ai bimbi piace tanto il miele mio
E la cera che arde piace a Dio.
Se quel che abbiamo non lo diam col cuore,
Che diremo al Signore?-

-Prendi quello che vuoi - rispose il fiore.
- M'hai insegnato che cos'è l'amore".-

R. Pezzani

"La terza neve"

"Guardavamo dalle finestre, là
dove i tigli
si stagliavano neri
nella profondità del cortile.
Sospirammo ___
ancora, la neve non veniva,
ed era tempo, ormai,
era tempo...
E la neve venne,
venne verso sera.
Essa
giù dall'alto dei cieli
volava
a seconda del vento,
e nel volo oscillava.
A falde sottili come lamine,
fragili,
era confusa di sè stessa.
La prendevamo delicatamente nelle mani
e stupivamo:
dunque, era quella la neve?
Ma la neve ci rassicurava:
"Verrà, io lo so,
verrà la neve vera.
Non vi turbate ___
mi scioglierò,
non inquietatevi ___
subito..."
Dopo sette giorni
venne la neve nuova.
Non venne ___
precipitò.
Cadeva così fitta, da non potere
tenere aperti gli occhi.
A tutta forza vorticava in cerchio, mugliando.
Con pervicace ostinazione
voleva inseguire il trionfo
perchè tutti dicessero concordi:
si, è lei, la neve
vera, che non dura un sol giorno,
o due.
Ma disperò di sè, non resistette
e si diede per vinta.
E se non si scioglieva tra le mani,
si scioglieva sotto i piedi...
E noi inquieti, ansiosi
sempre più spesso
scrutavamo l'orizzonte: quando
quella vera verrà?
Perchè era tempo,
era tempo...
E un mattino,
appena alzati, pieni di sonno,
ignari ancora,
d'improvviso aperta la porta,
meravigliati la calpestammo.
Posava, alta e pulita
in tutta la sua tenera semplicità.
Era
fittissimamente di sè sicura.
Giacque
in terra
sui tetti
e stupì tutti
con la sua bianchezza.
Era davvero tanta,
ed era davvero bella.
Cadeva e cadeva
nel baccano dell'alba
fra il rombo delle macchine e lo sbuffare dei cavalli,
e sotto i piedi non si scioglieva,
anzi diventava più compatta.
Giaceva
fresca e scintillante
e ognuno ne era abbagliato.
Ed era lei, la neve. La vera.
L'aspettavamo.
Era venuta.


E. Evtusenko

- Fraternità -

"Io non vorrei
udire mai
piangere
nessuno,
perchè ogni dolore
mi fa male
al cuore,
aperto
per consolare
ogni fratello
triste.
Io vorrei
su tutte le bocche
scorgere il sorriso,
in tutte le pupille
la sincerità,
sentire in tutti i cuori
la speranza,
in ogni mano la fraternità.
Io vorrei avere
ogni fratello amico,
compagno
nella gioia e nel dolore,
e amare
con lo stesso cuore
la vita,
dura,
eppure così bella."


G. Colli
"Il Cuore chiede il Piacere - dapprima -
E poi - l’Esenzione dalla Pena -
E poi - quei piccoli Lenimenti
Che attenuano la sofferenza -
E poi - addormentarsi -
E poi - se questa fosse
La volontà del suo Inquisitore -
Il privilegio di morire"

-Emily Dickinson-
"Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde."


Kahil Gibran

Trionfo di Bacco e Arianna

"Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Quest'è Bacco e Arianna,
belli, e l'un dell'altro ardenti:
perché 'l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'e certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati,
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto sia:
di doman non c'è certezza.
Queste ninfe anche hanno caro
da lor essere ingannate:
non puon fare a Amor riparo,
se non genti rozze e ingrate:
ora insieme mescolate
suonon, canton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Questa soma, che vien drieto
sopra l'asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d'anni pieno;
se non può star ritto, almeno
ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Mida vien drieto a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s'altri poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi siam, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Donne e giovìnetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò c'ha a esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza."

Lorenzo De' Medici
"Alcuni di noi sono come inchiostro, altri come carta.
E se non fosse per il nero di alcuni di noi, altri sarebbero muti.
E se non fosse per il bianco di alcuni di noi, altri sarebbero ciechi."

- Kahlil Gibran -

Sapori

Vorrei essere
quel velo di tristezza
che ti fa bella
nuvola sul tuo sguardo
grigio che confonde

poggiare l'anima su questa sedia
respirare il tuo silenzio
trovarti in quell'angoscia
conoscerti e viverti
adagio

-Carlo Diana-

Ti Amo

Ti amo terribilmente,
se sbocciasse un fiore ogni volta che ti
penso,
ogni deserto ne sarebbe pieno...
Potrei dimenticarmi di respirare
ma non di pensare a te
Il grande amore non si può vedere ne
toccare,
si può sentire solo con il cuore.
L'amore non da nulla se non se stesso,
non coglie nulla se non da se stesso.
L'amore non possiede ne é posseduto:
L'amore basta all'amore.


(Kahil Gibran)
"Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore."


Alda Merini
"Donare un sorriso
rende felice il cuore.
Arricchisce chi lo riceve
senza impoverire chi lo dona.
Non dura che un istante
ma il suo ricordo rimane a lungo.
Nessuno è così ricco
da poterne far a meno
nè così povero da non poterlo donare.
Il sorriso crea gioia in famiglia,
dà sostegno nel lavoro
ed è segno tangibile di amicizia.
Un sorriso dona sollievo a chi è stanco,
rinnova il coraggio nelle prove
e nella tristezza è medicina.
E se poi incontri chi non te lo offre,
sii generoso e porgigli il tuo:
nessuno ha tanto bisogno di un sorriso
come colui che non sa darlo."

- P. John Faber-

Felicità

« C'è un'ape che se posa
su di un botton di rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa. »

Trilussa
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

-Montale-
"Dio mio se avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei l'arrivo del sole."

-Gabriel Garcia Marquez-

Il più bello dei mari

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.



Due amanti felici fanno un solo pane,
una sola goccia di luna nell'erba,
lascian camminando due ombre che s'unisco,
lasciano un solo sole vuoto in un letto.
Di tutte le verità scelsero il giorno:
non s'uccisero con fili, ma con un aroma
e non spezzarono la pace né le parole.
E' la felicità una torre trasparente.
L'aria, il vino vanno coi due amanti,
gli regala la notte i suoi petali felici,
hanno diritto a tutti i garofani.
Due amanti felici non hanno fine né morte,
nascono e muoiono più volte vivendo,
hanno l'eternità della natura.

-Pablo Neruda-

Sette cuori

Sette cuori ho
Ma il mio non lo trovo.
Sull'alto monte, madre,
Ci scontravamo
Io e il vento vagabondo,
Ho cantato per il mondo,
Con ribelle cuore gitano.
Le mie galee amaranto
Andavano senza sartie e senza remi.
Ho visto i paesaggi
Di altre genti,
I dolori e le gioie di altre genti,
La vita e la morte di altre genti.
Sull'alto monte , madre,
Ci scontravamo io e il vento vagabondo.
Sette cuori ho
Ma il mio non lo trovo.


-F. Garcìa Lorca-

Se saprai starmi vicino

"Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere “noi” in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l’un l’altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l’ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perchè insieme è gioia…
Allora sarà amore"

-Pablo Neruda-