Gli antichi, riflettendo sul tema, parlavano saggiamente di "Panta rei", "Tempus edax rerum", "Tempus fugit", Carpe diem", "Stat sua cuique dies", etc..
Ed il tempo in effetti scorre inesorabile, battendo i suoi tempi, spavaldo e dittatore, saccente con dedizione.
Ed io... non riesco a stargli dietro.
Ho provato, più volte contestato, ma non mi riesce.
Adoro
Assaporar ne
L'essenza,
Godere
Di ogni istante,
Pensa:
Al gusto
Di ogni Gior no
Sordo,
Colmo
Del rumore
Di un momento.
La vita la riscopro
Quando
Nel buio
Del mio tempo
Penso
Che ho nutrito
Il mio digiuno
Persistente,
Di gioia
Implacabile
Rapita.
Dal sogno
Di osservare
Quel baleno,
Succhiandone
L'ardore
E il dono,
Di un profondo
Ed insostenibile
Pensiero,
Che sia quel tempo
Un mistero
Vero.
Così accantono la fragilità dell'essere, disarmata e innamorata dell'esistere.
Mi arrendo al miracolo del mondo, che nasce cresce e muore in un secondo.
Respiro il profumo d'infinito, colorato del mio debito d'amore,
che il passato, fuggente traditore, mi pare fermo e nitido cantore.
Confondo nel presente la galera, di un tempo che non sai se crea o spera,
esploro nell'immagine del dopo, un silenzio lento e corridore.
Vivete nella luce il vostro tempo
lui dona, toglie, rigenera e mai trema.
Sicuro d'ogni passo in questo mondo
cammina col tuo andare personale
sia esso lento o intrepido alla vita
colora nel tuo tempo e lascia andare.
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domenica 17 maggio 2015
giovedì 7 maggio 2015
Genere umano
La mia vita è costellata di rivoluzioni per l’anima
Vivo d’immenso colore
Riscopro nel torpore
Il viscido echeggiare d’inverni copiosi di melma:
nudi sguardi straziati dal suono della tua voce.
Non il nostro
Ma l’amor di suo
Puntellò il cielo di stelle
I miei occhi di velata luce
e la tua anima di corazzate mura
Invalicabili i tempi
Che oscurarono giornate
Muti i grilli occultarono la notte
E stretti nel purgatorio
Rimaniamo
sol distanti
Felici.
"Ciò Dimmelo"
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